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12 maggio 2021: giornata internazionale della cura

La pandemia Covid-19 ha causato implicazioni e conseguenze per chi è stato contagiato, per chi ha perso i propri cari a causa del virus e per chi lavora come personale di cura nel settore sanitario e sociale, dove vita e lavoro sono stati pesantemente influenzati.
La sostanza del'incarico e il carattere della cura ed assistenza del personale di cura non sono cambiati, mentre la loro quotidianità professionale invece è cambiata in maniera consistente.
La pandemia pone grandi sfide per i residenti delle residenze per anziani, per i loro congiunti e visitatori, nonché per i collaboratori. Le misure addottate per arginare il virus hanno un forte impatto sul benessere delle persone colpite. Nell'affrontare questa pandemia, le strutture e i servizi sanitari e sociali erano e sono ancora oggi in prima linea. Il personale di cura, già fortemente sollecitato in condizioni normali, era ed è tenuto a garantire l'assistenza e la cura.
Il carico di lavoro del personale di cura e assistenza è aumentato ulteriormente a causa della pandemia e continuerà a tenerci impegnati, perché il personale specializzato nelle cure è emotivamente al limite.
Alla fine è proprio il personale di cura che deve salvaguardare la cura e l'assistenza degli anziani e delle persone estremamente vulnerabili nei vari settori.
Le professioni infermieristiche e sociali sono già state provate e testate molte volte in caso di emergenza e la crisi di personale nell'assistenza è diventata ormai la norma.
Adesso è importante, che non resti solo una solidarietà retorica, ma che la società si occupi del valore della cura - quanto tempo possiamo effettivamente ancora permetterci di non ricompensare adeguatamente le attività di cura. Da questo devono derivare decisioni politiche e azioni concrete.